Cronologia
della storia di Napoli - click here
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Genealogia
Maison
del Balzo/des Baux
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Le
ORIGINI (VIII sec A.C. - III Sec D.C. )
Secondo la leggenda , la sirena Partenope , derisa
dalle sue amiche , per non essere stata capace di sedurre Ulisse , si
lancio' in mare per affogare .
Il suo corpo fu portato dai flutti sull'isoletta di Megaride , dove
poi sorse il castello di Lucullo oggi Castel dell'Ovo.
In quel punto sorse l'antica Partenope.
Nell'VIII secolo a.c. il litorale flegreo e le isole furono colonizzate
da Greci ed Eubei Calcidesi , si insediarono prima a Cuma, per poi espandersi
in tutte le terre del Golfo e sull'attuale collina di Pizzofalcone,
sopra Santa Lucia, fondarono un piccolo centro abitato, chiamandolo:
Partenope.
La funzione commerciale e culturale di questa antica
colonia della Magna Grecia fu molto importante nell'Italia Meridionale
La zona era in continuo fermento per la concorrenza
dei popoli confinanti
e soltanto dopo la vittoria dei Greci Siracusani sugli Etruschi a Cuma
nel
474 a.c. il nucleo si spostò creando una nuova città,
più nell'interno,
l'attuale Spaccanapoli, sia per sicurezza che per favorire il commercio
con l'entroterra. Fu chiamata Neapolis, o città nuova.
La precedente Partenope fu lasciata separata e rinominata
Palepoli, cioè
città vecchia.
I Sanniti , cominciarono a scendere a valle e dopo
aver conquistato
varie località limitrofe alla città , nel 434 a.c. occuparono
Cuma ed intrecciarono rapporti con i Napoletani e Neapolis divenne un
attivo centro di scambio etnico culturale ed economico.
L'importanza strategica di Neapolis , non poteva
sfuggire alla attenzione dei Romani e per sottrarla all' influenza Sannita
, la conquistarono nel ( 326 a.c) e Neapolis entrò nella sfera
Romana.
Roma tuttavia riconobbe l'autonomia della citta'
, la quale conservo' i costumi e la lingua greca .
Durante la guerra civile fra Mario e Silla , la citta'
parteggio' per il primo e Silla nel'82 a.c. la occupo' per sterminarla.
Cesare detestava Neapolis , per aver essa dato aiuto
al suo nemico Pompeo , Augusto invece la predilesse.
Per la dolcezza del clima e per il meraviglioso paesaggio
, sorsero Ville grandiose non solo a Napoli ma anche a Cuma , Pozzuoli
e nella zona di Posillipo dove vi sono resti di importanti costruzioni
Romane.
Svetonio amava girare per le coste, Tiberio dimoro'
a Capri , Scipione l'Africano si costrui' una Villa a Liternum.
Lucullo eresse un imponente Castello sull'isola di Megaride.
In quel Castello (oggi dell'Ovo ) , Odoacre , re dei Eruli , relego'
l'ultimo Imperatore Romolo Augustolo.( 476 ).
DOMINAZIONE GOTICA E BIZANTINA (536-766 )
Dopo la fine dell'Impero d' Occidente , l'Imperatore d'Oriente Giustiniano
inviò il generale Belisario a conquistare Napoli (536), ma questi
comincio' con la Sicilia senza trovare resistenza , ma in Campania,
trovò una opposizione accanita: infine riuscì ad avere
la meglio ed abbandono' i suoi uomini al piu' spietato saccheggio e
per le perdite subite
si vendicò crudelmente sulla popolazione.
Nel decennio dal 543 al 553 i Bizantini persero
e riconquistarono la citta' , nel 543 non resistendo all'assedio dei
Goti di Totila e nel 543 sconfiggendo Teja , ultimo Re dei Goti nella
battaglia alle falde del Vesuvio.
Napoli fu assediata dai Longobardi nel 581 e nel
592: nel 599 fu rifugio di quanti dalle zone limitrofe vollero sfuggire
ai conquistatori che si erano fortificati a Benevento.
In questo periodo il potere era nelle mani dei Vescovi ma quando i cittadini
di Ravenna si ribellarono all'Esarca, Napoli fu spinta ad imitare questa
iniziativa e si diede un governo autonomo con a capo un certo Giovanni
Consino: per poco tempo , perché l'Imperatore d'Oriente nominò
un nuovo Esarca, che riprese possesso delle due città ribelli.
Il DUCATO (661-1137 )
Nel 661 fu lo stesso imperatore a nominare un luogotenente
imperiale col
il titolo di " Duca", nella persona di Basilio.
Con l'istituzione di questa suprema carica , autonoma
nell'esercizio delle sue funzioni , si favoriva lo sviluppo della citta'
e si fronteggiava la minaccia Longobarda.
Il Ducato avra' una durata di 5 Secoli.
I duchi fornirono Napoli di un eccellente esercito,
tanto che quando Cuma nel 647 fu conquistata dal longobardo Romoaldo
II, duca di Benevento, il pontefice chiese aiuto ai napoletani e questi,
con Giovanni I, riuscirono a liberare la localita'.
Nel 773 il duca Stefano II riconobbe l'autorità
del papa e questi lo elesse Vescovo di Napoli , nel 840 Sergio I dichiaro'
ereditaria la successione ed il Ducato divenne autonomo "de jure
et de facto"
Il ducato rimase formalmente alle dipendenze di
Bisanzio, ma da allora
saranno solo i napoletani ad eleggere i duchi.
Il ducato autonomo di Napoli ebbe sotto la sua giurisdizione
Ischia, Procida, Baia, Miseno, Castellammare, Sorrento ,il territorio
Puteolano , l'agro Giuglianese ed Aversano e la zona Vesuviana, Capri
faceva parte del Ducato di Amalfi.
Questo fu uno dei periodi più felici della
storia napoletana..
Molti furono gli eventi bellici che costellarono
il periodo Ducale : scontri con i Longobardi, che intendevano ampliare
il Principato di Benevento con la conquista di Napoli e Salerno ( 822-836
) ;
conflitti con i Saraceni la cui minaccia si fece sentire nell' 812 ;
Per tre secoli , tra gli interessi contrastanti dei Longobardi , Franchi
, Bizantini e Saraceni , Napoli si mantenne libera ed indipendente grazie
ad un gioco di alleanze talvolta di uno contro gli altri , non escludendo
anche i Saraceni e suscitando le ire dei Pontefici.
PERIODO NORMANNO (1137- 1194)
Sergio IV, Duca di Napoli ( 1002-1027/ 1030-1036 ) donando al Normanno
Rainulfo Drengot la piccola borgata di Aversa poneva la prima pietra
della nuova signoria , che avrebba a poco unificato tutto il Mezzogiorno.
I Normanni provenienti dal Nord ( North-Man ) abili
navigatori dopo diverse scorrerie risalendo la Senna in Francia , occuparono
la regione Nord Occidentale che prese il nome di Normandia.
Da questa terra gruppi di guerrieri si avventurarono nel Mediterraneo
offerndo il braccio mercenario a chiunque lo richiedesse.
Nel 1029 Pandolfo IV Signore Longobardo di Capua
, conquisto' Napoli e mise in fuga il Duca Sergio IV , il quale rifugiatosi
a Gaeta incontro' Rainulfo Drengot , contratto' l'aiuto e riacquisto'
la Citta'.
Il compenso fu il feudo di Aversa con il titolo di Conte.
Aversa sara' il centro della espansione Normanna
ed in particolar modo si affermo' la famiglia degli Altavilla ( Hauteville
).
L' agonizzante Ducato di Napoli , governato dal Duca
Sergio VII ( 1120-1137) viene dopo un lungo assedio , definitivamente
conquistata da Ruggero II di Altavilla gia' incoronato Re di Sicilia
( 1130 ).
Ruggero forte della bolla (Honor Neapolis ) dell'Antipapa
Anacleto II , invita Sergio ad arrendersi . I napoletani resistono per
due anni chiedendo aiuto a Rainulfo d'Alise ma poi sconfitti in Capitanata
, si sottomisero a Ruggero. Generoso con i vinti affido' ad Anfuso suo
figlio il governo della citta' e venne a Napoli nel 1140 , accolto con
solenni onori.
I Normanni, dal latino medievale northmanni=uomini del nord.
Si tratta di una popolazione prevalentemente marinara e guerriera, stanziata
lungo le coste della Scandinavia. Originariamente designati con il nome
di Vichinghi (forse guerrieri) compirono varie invasioni e scorrerie
in Europa a partire dall'VIII sec. e si spinsero, verso l'Islanda, il
Labrador, e le steppe della Russia. Le scorrerie in Europa occidentale
si protrassero per tutto il IX sec., fin quando alcuni gruppi di normanni
si stabilirono definitivamente nella Francia nordoccidentale, la Normandia,
appunto.
Dal re di Francia, il normanno Rollone ottenne il riconoscimento dei
feudi, e il titolo di duca. In seguito varie ribellioni, spesso appoggiate
dal re dei franchi, portarono all'esodo forzoso della piccola nobiltà.
Dopo il Mille, attraverso la via francigena, sia
nelle vesti di pellegrini diretti verso i luoghi santi della cristianità,
sia nelle vesti di mercenari pronti a combattere per un pezzo di terra,
i normanni giunsero a gruppi nell'Italia meridionale. Fu facile, per
loro, inserirsi nelle lotte interne di Longobardi e Bizantini, ottenendo
ben presto terre e benefici.
Rainulfo Drengot, nel 1028, ottenne la Contea d'Aversa,
stabilendo così, fra Capua e Napoli, una testa di ponte per il
fortunato insediamento normanno. Presto, con i successi militari contro
i bizantini in Puglia, i longobardi in Campania, e le forze pontificie,
i capi normanni si divisero tra loro le precedenti contee.
Nel 1059, Roberto d'Altavilla, detto il Guiscardo
ottenne dal papa il ducato di Puglia e Calabria, e Riccardo Quarrel
il principato di Capua. Alla fine del secolo Ruggero d'Altavilla, fratello
del Guiscardo portò a compimento la liberazione della Sicilia
dagli arabi. All'inizio del XII secolo, l'Italia meridionale era frammentata
in una serie di ministati retti da principi, duchi e conti: Ducato di
Puglia con capitale Salerno, Principato di Capua, Principato di Taranto,
Contea di Sicilia, Contea di Montesantangelo, Contea di Conza, Contea
di Principato, Contea di Ariano, Contea di Loritello, Contea di Alife,
Contea di Boiano, indipendenti erano città come Bari, ed altri
baroni si atteggiavano ad una piu'accentuata indipendenza.
La tendenza del Baronaggio a rendersi indipendente dal Potere Regio
sara' una costante che accompagnera' tutta la Storia del Mezzogiorno.
Nel 1127, il Conte di Sicilia, e signore della Calabria, Ruggero II,
prese il controllo del ducato di Puglia. Nel 1130, dall'antipapa Anacleto
II, ebbe l'investitura del Regno di Sicilia. Ma le lotte fra i baroni
e le città di Campania e Puglia, ed il re normanno, si protrassero
fino al 1139 quando ebbe finalmente il pieno dominio dell'Italia del
Sud.
Ruggero II (1139-1154) e il primo Re di "Napoli"
riunendo il Ducato al Regno di Sicilia . Re di Sicilia di la' e di qua'
del Faro; si adopero' per fondere gli elementi etnici che popolavano
il Regno : romani , greci ,bizantini ,longobardi ,normanni e saraceni
per garantire la stabilita'del Regno.
Intervenne a Napoli con la sua Autorita' per dirimere il dissidio tra
Nobili e Mediani sulle cariche amministrative della Citta' fino allora
pretese dai Nobili come esclusivo privilegio.
Il commercio fu fiorente profittando del declino di Amalfi.
La Chiesa Napoletana fino ad allora prevalentemente Bizantina con l'avvento
della Istitizione Monarchica Normanna comincio' la sua Latinizzazione,vi
furono conflitti dottrinali e teologici tra "romani" e "bizantini''
, ma i rituali erano molto simili.
Nel 1140 da Ariano Irpino Ruggero promulgò
le "assise del regno" con l'Istituzione di Baliaggi e Giustizieri
, ed emanando leggi e decreti per l'Organizzazione provinciale del Regno,
restarono in piedi tuttavia , alcune delle precedenti strutture feudali.
I figli prediletti del re, quelli che avevano ricevuto
l'investitura, morirono uno dopo l'altro, e fu uno degli ultimi, Guglielmo
I il Malo (1154-1166), a ricevere l'eredità del padre nel 1154,subito
si trovò a fronteggiare le ribellioni nel Sud, che continuarono
sporadicamente fino al regno di Guglielmo II il Buono (1166-1189), suo
figlio.
In questo periodo la monarchia normanna si estese
dall'Abruzzo all'isola.
Il Regno di Guglielmo I detto il Malo , per la sua
avarizia , si distinse per le forti rappresaglie contro i baroni ribelli
e per la pace con l'Imperatore di Bisanzio Manuelo I Comneno in cui
riottenne le citta' pugliesi , in cambio di alcune conquistate in Asia
Minore dal Padre e per la erezione di Castel Capuano a Napoli dove si
apriva la porta che portava a Capua.
Guglielmo II detto il Buono non ebbe la tempra del
padre e per questo probabilmente fu chiamato il ''Buono" , sposo'
la figlia di Enrico II d'Inghilterra Giovanna Plantagenete nel 1176
.Durante il suo regno per evitare la minaccia della invasione di Federico
Barbarossa
acconsenti' al matrimonio della figlia postuma di Ruggero II Costanza
con Enrico di Svevia.
Nel 1189 alla morte di Guglielmo , reclamarono il Regno di Sicilia tre
pretendenti :
Tancredi Conte di Lecce ,figlio naturale di Ruggero Duca delle Puglie
, primogenito di Ruggero II ; Riccardo Cuor di Leone fratello di Giovanna
Plantageneta Regina Vedova ed infine Enrico di Svevia.
Il papa Clemente III temendo l'unione con l'Impero
ed al soffocamento dello Stato della Chiesa favori' Tancredi ( 1189-1194)
il quale per fronteggiare il potente rivale , tacito' Riccardo d' Inghilterra
con denaro ed ottenne il favore dei Baroni e delle Citta' prodigando
concessioni e privilegi.
I sudditi ricambiarono e resistettero all'assedio a Napoli nel 1191
delle schiere di Enrico di Svevia.
Tancredi mori' nel dicembre 1194 e lascio' il figlio
Guglielmo III di otto anni sotto tutella della Regina Sibilla di Acerra.
Enrico VI allesti' una nuova spedizione con l'ausilio di Pisani e Genovesi
ed espugno' Napoli , commettendo atrocita'e crudelta'.
Nel 1194, l'imperatore Svevo Enrico VI di Hohenstaufen,
in ragione del suo matrimonio con Costanza di Altavilla, unì
la corona imperiale a quella di Sicilia. Quello stesso anno, vedeva
la luce un bambino che avrebbe fatto molto parlare di se: Federico II.
L' Impero nel 1152 al tempo di Federico Barbarossa
PERIODO degli HOHENSTAUFEN (1194-1266)
In PREPARAZIONE
PERIODO degli ANGIOINI (1266-1442)
Dalla contea dell'Angiò, presero
il nome quattro case feudali. Nel 1234 la contea fu assegnata da Luigi
IX al fratello Carlo e quando questi invase l'Italia meridionale diede
origine agli Angioini di Napoli e di Sicilia che risollevarono le sorti
del partito guelfo e si fecero protagonisti delle vicende politiche
dell'Italia meridionale nei secoli XIII, XIV e parte del XV.
Carlo I d'Angiò (1282-1285),
figlio di Luigi VIII di Francia e di Bianca di Castiglia fu invitato
nell'Italia meridionale dal pontefice in lotta con gli Svevi (1263).
Avendoli battuti a Benevento (1266) e a Tagliacozzo (1268), divenne
signore di Napoli e della Sicilia. Coraggioso, energico e perseverante,
ma soprattutto ambizioso, praticò una dispendiosa politica espansionistica
che appesantì il carico fiscale e provocò il moto dei
Vespri Siciliani (1282) e la secessione dell'isola che si diede agli
Aragonesi.
Carlo II, lo Zoppo (1285-1309), figlio
di Carlo I gli successe nel 1285 ma, prigioniero degli Aragonesi dal
1284, fu liberato nel 1288 ed incoronato re di Sicilia nel 1289. Condusse
una lunga guerra con gli Aragonesi ai quali non riuscì mai a
togliere la Sicilia.
Roberto I (1309 - 1343), figlio di Carlo
II, passò parte della giovinezza in Aragona, come ostaggio; liberato
collaborò col padre nella guerra del Vespro fino alla pace di
Caltabellotta (1302). Divenuto re si sforzò, senza gran successo,
di riordinare il regno, dove i baroni deteneveno un forte potere con
importanti possedimenti feudali e contribui' a dare splendore, anche
artistico e letterario, alla corte.
Morto senza eredi diretti, lasciò il trono alla nipote Giovanna.
Giovanna I fu il primo sovrano(1343-1381)
veramente napoletano a guidare il Regno e coincise con un grave decadimento
del Regno nel quale le fratture tra le fazioni si facevano sempre più
acute e resero sempre più debole il prestigio della corona.
Di Giovanna I la tradizione ha tramandato una figura per molti aspetti
contraddittoria. Il suo regno fu un'epoca caratterizzata da vicende
poco chiare, da complotti di corte culminati in vere e proprie esecuzioni,
da scontri violenti tra le fazioni in lotta.
Carlo III di Durazzo ( 1381-1386) re
di Ungheria organizzò una spedizione nell'Italia meridionale
e, fatta prigioniera la sovrana, la fece soffocare da quattro sicari
il 27 luglio del 1382. L'omicidio della regina e la successione di Carlo
III segnano la fine della casata e dell'entità politica creata
dal primo Angiò.
Carlo III di Angio- Durazzo,detto il
Piccolo, figlio di Luigi conte di Gravina, si impossessò del
regno di Napoli (1381) dopo aver fatto imprigionare e morire Giovanna
I nel 1382; passato in Ungheria per assumervi la corona, fu assassinato
nel 1386.
Luigi I d'Anjou , figlio di Giovanni
Re di Francia , competitore di CarloIII di Durazzo e' il Re Titolare
per breve tempo (1382-1384).
Luigi II d'Anjou , figlio di Luigi I
, re titolare di Napoli ( 1386-1400) entra nella citta' il 14 Luglio
1386
Ladislao I d'Angiò-Durazzo (1400-1414),
figlio di Carlo III, nel periodo della reggenza della madre Margherita
(fino al 1400) fu contrastato dal rivale Luigi II d'Angiò, sul
quale infine prevalse. Profittando del disordine provocato negli Stati
della Chiesa dallo scisma d'Occidente, vi impose la sua supremazia,
occupando Roma stessa (1413) e minacciando l'indipendenza di Siena,
Bologna e Firenze.
Questa ultima città arrestò
la sua espansione, che mirava a ridare al Regno di Napoli la posizione
preponderante dei tempi di re Roberto, e gli impose un severo trattato
(Assisi 1414), che fu l'ultimo atto politico del valoroso sovrano.
Il 6 agosto del 1414 Ladislao fu colto
da una malattia che si trascinava fin dall'infanzia, aggravata dalle
fatiche delle continue guerre e dai facili amori con le numerose cortigiane
che affollavano i suoi palazzi.
Giovanna II d''Anjou-Durazzo (1414-1485)
sorella di Ladislao ,
cresciuta all'ombra dell'energico sovrano, ereditava una terra di conquista
verso la quale avventurieri, re e papi volgevano i passi e le aspirazioni.
Giovanna II fu incoronata nel 1419 e si trovò assediata per mare
e per terra e fu costretta a chiamare in suo soccorso il re di Aragona,
Alfonso V, promettendogli la successione del Regno e fino al 1443 vi
furono numerosi scontri tra Renato d'Angiò ed Alfonso V.
Genealogia Casa Angio'-Napoli
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Periodo degli Aragonesi
(1443-1495)
Dalla contea di Aragona presero il nome quattro casate d'Aragona dall'ultima
delle quali deriva il ramo degli Aragonesi di Napoli.
Alfonso V detto il Magnanimo (1442-1458) oltre che
re d'Aragona, fu re di Valenza, di Sardegna e di Sicilia e, dal 1442
col nome di Alfonso I, di Napoli.
Si dedicò alla politica italiana, protesse la cultura, ma impose
gravi tasse, leggi e costumi spagnoli alle popolazioni.
Alfonso conservò strutture politiche e amministrative
proprie del Regno di Napoli e l'inserimento nel contesto mediterraneo
, miglioro' la rete di relazioni esistente fra gli Stati italiani dell'epoca,
dando al Regno un rilievo maggiore.
Alfonso riconobbe il vassallaggio del Regno alla
Santa Sede ed ottenne da Eugenio lV (1440-1447) l'investitura e il diritto
alla successione per il figlio naturale Ferrante.
In politica interna mirò al rinnovamento delle
strutture statali incidendo sulla nuova configurazione di Napoli come
sede regia, Napoli avrebbe mantenuto il ruolo di capitale del Mezzogiorno
ed assunto la funzione di centro politico di tutto l'impero aragonese.
A Napoli fu stabilita la Cancelleria generale (unica
per tutta la Corona d'Aragona), ma i principali funzionari furono aragonesi;
la Suprema corte di appello divenne il Sacro Regio Consiglio ed aveva
il compito di giudicare in seconda istanza tutte le cause nonché
le cause della Camera della Sommaria.
Gli uffici addetti alle materie finanziarie e contabili
furono curati con particolare attenzione.
Vanno ascritti a suo merito : i restauri degli acquedotti
, la bonifica delle zone paludose , la pavimentazione di strade , la
riattazione dell'Arsenale ed il completo rifacimento di Castelnuovo
con l'abbellimento del famoso Arco di Trionfo.
L'ingresso del Mezzogiorno nell'area economica catalano-aragonese
ruppe il tradizionale inserimento dei porti meridionali nel quadro della
navigazione e del traffico mercantile genovese.
Alla sua morte avvenuta il 27 giugno 1458 a Castel
dell'Ovo
Lascio' la Sardegna ,la Sicilia e l'Aragona al fratello Giovanni e al
figlio naturale Ferrante il Regno di Napoli.
Ferrante I ( 1458-1494 ) detto il Bastardo : subito
dopo l'incoronazione in Calabria scoppiò una rivolta animata
dal marchese di Crotone Antonio Centelles, alla quale si unirono altri
importanti signori, quali Antonio Caldora, Giosia Acquaviva, il cognato
di Ferrante Marino Marzano principe di Rossano e duca di Sessa e Giovanni
Antonio del Balzo Orsini principe di Taranto.
Prese avvio così la prima congiura dei baroni
che sconvolse il Paese per ben cinque anni. Superata la crisi, il re
si sforzò negli anni successivi di conservare la pace e di stringere
alleanze e legami di parentela.
Il regno di Ferrante fu ancora travagliato dalla
grande Congiura dei Baroni (1485-87).
Alla congiura parteciparono i maggiori membri della
famiglia Sanseverino e cioè il principe di Salerno Antonello,
che ne fu l'ispiratore, il gran Camerlengo e principe di Bisignano Girolamo,
Barnaba conte di Lauria, Carlo conte di Mileto, Guglielmo conte di Capaccio,
la contessa Giovanna e il conte di Tursi e a questi si aggiunsero altri
esponenti della grande feudalità, il gran Connestabile Pirro
del Balzo, principe di Altamura, Pietro de Guevara, gran Siniscalco
e marchese del Vasto, Angliberto del Balzo duca di Nardò e conte
di Ugento, il duca di Melfi Giovanni Caracciolo, Andrea Matteo Acquaviva,
e numerosi altri.
Pricipali attori furono Francesco Coppola, il celebre
conte di Sarno, mercante ricchissimo originario di Scala e Antonello
Petrucci, segretario del re, con i figli Francesco, conte di Carinola
e Giovanni Antonio, conte di Policastro.
Riuniti a Melfi nel corso dell'estate, in occasione
delle nozze di Troiano Caracciolo, alcuni baroni furono immediatamente
imprigionati, e tra essi i figli del conte di Nola, Orso Orsini.
Il 30 settembre a Miglionico si stipulò una
pace aperta alle richieste baronali. Alla pace si arrivò l'11
agosto '86, riconosciuta dai baroni il 26 di dicembre. Però il
Coppola e i Petrucci furono condannati e giustiziati, ed i loro beni
confiscati. Dal gennaio prese avvio una feroce reazione: i principali
congiurati furono arrestati durante una giostra e giustiziati dopo discutibili
processi.
Successivamente la monarchia poté godere di un periodo di tranquillità,
ma i baroni esuli in Francia premevano sul re Carlo Vlll per una spedizione
nel Mezzogiorno. Mentre Ferrante si preparava alla difesa , la morte
lo colse il 25 gennaio 1494.
Alfonso II (1494), successe al padre senza difficoltà
ma con la calata dei francesi di Carlo VIII , Alfonso ll, in presenza
dei grandi del Regno, abdicò in favore del figlio Ferrandino
, e poi, rifugiatosi a Messina, si spense il 18 dicembre 1494.
Ferrante ll (1495-1496), detto Ferrandino dopo gli
ultimi tentativi di arginare l'avanzata nemica, si ritirò in
Napoli.
Infine al giovane re non rimase che partire per Messina lasciando la
capitale alle truppe di Carlo Vlll.
Ferrandino con l'aiuto di Ferdinando il Cattolico
risalì il Regno e fu accolto trionfalmente in Napoli. Ma la guerra
per la riconquista non era del tutto completata, quando il giovane e
coraggioso sovrano, sopraffatto dalle febbri, morì il 7 ottobre
del 1496.
Federico zio del defunto sovrano Fernandino e figlio di Ferdinando
I detto il Bastardo dovette combattere ancora una volta per riportare
alla fedeltà i baroni ribelli, e il 17 dicembre 1497 sconfisse
il principe di Salerno Antonello Sanseverino a Diano (I'odierna Teggiano)
e gli concesse di imbarcarsi con i suoi a Trani per proseguire alla
volta di Francia.
Tornò a Napoli il 16 febbraio del '98 atteso dalla consorte Isabella
del Balzo, figlia di Pirro principe di Altamura, ma l'accordo segreto
di Granata (11 novembre 1500) stabilì la spartizione del Regno
tra Francesi e Spagnoli, e la fine della sua autonomia. Federico, dichiarato
decaduto dal pontefice
Alessandro VI (1492-1503) ,si rifugiò a Ischia, da dove partì
esule in Francia accompagnato dall'amico Jacopo Sannazaro e si spense
il 9 novembre 1504.
House of Castile-Aragon-Sicily-Naples
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G.del Balzo 2001
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